Uno degli aspetti maggiormente controversi della filmografia di Kubrick è la sua visione e rappresentazione delle donne: il regista è sempre stato attaccato per aver praticamente eliminato dai suoi film i personaggi femminili (come in 2001 Odissea nello spazio, Full Metal Jacket, Paths of Glory o Dr. Strangelove) e per averli disumanizzati ed averne fatto delle ironiche caricature di vedove o isteriche arpie (come in The Killing o in Lolita) o ancora, dei discutibili oggetti sessuali (come nel Dr. Strangelove, The Clockwork Orange, Eyes Wide Shut, Lolita).
Il rapporto di Kubrick con le donne in effetti è davvero interessante. I suoi film sono praticamente solo sugli uomini. Ma a volte in essi compaiono le donne, alcune sono donne intelligenti, potenti, volitive, ironiche, ma tante sono donne deboli, vittime... e moltissime, sono nude, praticamente in tutti i suoi film.
Le donne di Kubrick in fondo non sono altro che bambole ma ciò che trovo affascinante è che a ben vedere ognuno dei suoi personaggi femminili incarna uno stereotipo, un'epoca, uno stile, una moda: dagli anni cinquanta, i suoi inizi come regista appena ventunenne, ai giorni nostri.
Eccovi quindi un piccolo excursus nella moda attraverso gli anni seguendo come fil rouge i personaggi femminili della cinematografia del grande Kubrick.
Si comincia con Rapina a mano armata (1955) in realtà ambientato negli anni del dopo guerra, seguono, Lolita (1962), Arancia Meccanica (1971), Shining (1980) ed Eyes Wide Shut (1999).
One of the most controversial aspects of Kubrick's filmography is his vision and representation of women: the director has always been criticized for having virtually eliminated female characters (as in 2001: A Space Odyssey, Full Metal Jacket, Paths of Glory or Dr. Strangelove), dehumanized them and made ironical caricatures of widows or hysterical harpies (as in the Killing or Lolita) or, of questionable sexual objects (as in Dr. Strangelove, the Clockwork Orange, Eyes Wide Shut, Lolita).
Kubrick’s relationship with women is actually very interesting. His films deal only with men who sometimes can be found in women. Some women are intelligent, powerful, strong-willed, ironic, but many are weak, victims ... and many are naked in the majority of his films.
Kubrick's women are basically nothing but dolls; what I find fascinating is that each of his female characters embodies a stereotype, an era, a style, a fashion: the fifties, from his beginnings as a young film director to our times. Here is a brief survey of fashion through the female characters of Kubric’s filmography. It begins with The Killing (1955), set in the postwar years, Lolita (1962), A Clockwork Orange (1971), The Shining (1980) and Eyes Wide Shut (1999).
La prima bambola di Kubrick, è Sherry Patty, interpretata dall'attrice Marie Windsor. E' lei il personaggio femminile di Rapina a mano armata (The Killing), nel ruolo dell'infida moglie di Elisha Cook, ruolo che fruttò all'attrice il premio della rivista Look come miglior attrice non protagonista.
Il film è un capolavoro del genere poliziesco-noir con cupe ambientazioni metropolitane; lo stile è quello predominante nei film noir Hollywoodiani di fine anni '40, la moda è quella influenzata dalla guerra appena trascorsa, dalla scarsità del reperimento dei materiali che determinò anche l'accorciamento della lunghezza delle giacche, delle gonne, dei pantaloni.
Subito dopo la guerra però la tendenza è per abiti e cappotti con gonne a peplo, stampe e tessuti country e fiumi di paillettes per gli abiti da sera.
Icona di stile dell'epoca: Ingrid Bergman, con il suo amore per le pencil skirt e per gli abiti e gli eleganti accessori che diffusero il "New Look" lanciato in quel periodo dalla Maison Dior.
The Dior's New Look |
Kulbrick’s first doll is Patty Sherry, interpreted by Marie Windsor. The female character in the Killing, in the role of the untrustworthy wife Elisha Cook, which earned her the award of Best Supporting Actress by Look magazine.
The film is a masterpiece of detective-noir style with dark metropolitan settings; the style is predominant in the Hollywood film noir of the late 40's, fashion is influenced by the postwar years, the scarcity of finding materials that also determined the shortening of jackets, skirts, pants. Immediately after the war, however, the tendency is dresses and coats with peplum style skirts, prints and country style fabrics with rivers of sequins for evening dresses.
Style icon of the time: Ingrid Bergman, with her love for pencil skirts, elegant clothes and accessories that spread the "New Look" launched at that time by Christian Dior.
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La Dior Bar Bag, l'ultima it bag, si ispira alla celebre giacca del fondatore della quale richiama la particolare forma a clessidra tipica del New Look |
Poi, Lolita (1962), interpretata dall'attrice Sue Lyon, in un film ambientato nel pieno dei ruggenti anni '50.
Il personaggio di Lolita, la ninfetta quattordicenne, la donna-bambina, la malizia fatta persona, l'eterna fanciulla affamata di affetto e protezione - altro non è che una sociopatica provocante e seducente più che mai - vestita di abitini e scosciati prendisole, shorts e canottine aderenti, codine e mollettine, labbra tumide e occhi da cerbiatta.
A farle da contraltare il look più glamour e maturo di Charlotte, la madre isterica, impersonata da Shelley Winters. Entrambe, comunque, espressione della moda dell'epoca, tutta incentrata sul Desperate Housewife look: colori chiari, toni pastello, medie lunghezze, voluminose gonne a palloncino e deliziosi abiti da debuttanti.
Icona di stile dell'epoca: Haudrey Hepburn la quale influenzò massivamente le platee femminili con le sue silhouette a vita alta con gonne ampie e vaporose, top aderenti e twin-set sempre perfettamente abbinati con il classico filo di perle.
Come le due ragazze della buona borghesia intente ad assaporare un lecca-lecca, incontrate dal protagonista nel negozio di dischi, vestite con mini dress e stivali in tipico stile swinging London.
O ancora, come la moglie dello scrittore, che svolgerà poi un ruolo determinante nella storia e, di conseguenza, nella vita del protagonista. Una bella donna di mezza età ancora piacente, che indossa una futuristica tutina arancione.
O ancora, come la moglie dello scrittore, che svolgerà poi un ruolo determinante nella storia e, di conseguenza, nella vita del protagonista. Una bella donna di mezza età ancora piacente, che indossa una futuristica tutina arancione.
Ma quella che, a mio parere, offre spunti davvero interessanti, è la madre di Alex, emblema della bassa borghesia. il regista sembra aver voluto mostrare quel tipo di società proprio attraverso l'abbigliamento della donna: un'operaia, classica casalinga iper-consumista, che veste sempre in colori sgargianti, non adatti alla sua età, e parrucche altrettanto eccessivamente colorate. Lasciatemi dire che è vestita con alcuni capi imperdibili, veri e propri cult dell'epoca, uno su tutti, l'impermeabile di vernice rossa!
Anche qui, tutte le bambole di Stanley sono espressione e stereotipo della moda imperante in quel periodo: un periodo di transizione, si passa dalle minigonne color blocking e tie die abbinate ad alti stivali al ginocchio degli anni '60 (icona di stile la super modella Twiggy) ai colori smorzati e alle gonne lunghe, alle maniche ampie ed ai pantaloni a vita bassa svasati, ma anche agli hot pants a vita alta sempre, rigorosamente, abbinati con zeppe, mules e scarpe ankle strap.
Icona di stile in quegli anni: la biondissima attrice texana Farrah Fawcett, il suo hairstyle, spettinato e cotonato, diventò un must-have e fu copiato sino agli anni '80. Il look era quello delle Charlie's Angels per intenderci, e gli hot-pants a vita alta indossati dalla Fawcett contribuirono a farla diventare una icona sexy della cultura pop. Ma il look di quegli anni era anche quello del film Saturday night fever interpretato da John Travolta, per le ragazze era d'ordinanza il rayon o jersey wrap dress, lanciato proprio in quegli anni dalla stilista Diane Von Furstenberg. Ancora oggi un vero must-have per tutte le fashion addicted.
Then the many and varied female presences in A Clockwork Orange cannot remain unnoticed. In this film, set in the '70s, women are certainly not the protagonists, but I dare to say, not even the protagonists. They are, in fact, victims necessary and essential to the plot mechanism. Female figures which represent statues with completely white skin and full hair in obscene poses, mere dispensers of pleasure, symbols of the role that is assigned to them in the setting film. As two bourgeois girls enjoying a lollipop, encountered by the protagonist in the record store, dressed in mini dress and boots typical swinging London. Or, as the writer's wife, who then held a decisive role in the story and, consequently, in the protagonist’s life. A beautiful middle-aged woman still attractive, wearing a futuristic orange jumpsuit. But what, in my opinion, offers really interesting ideas is Alex’s mother, emblem of the lower middle class. Intent of the director is showing the various aspects of that society through women’s clothes, a worker, typical hyper-consumerist housewife, who always dresses in bright colors not suitable to her age along with overly colored wigs. Let me say that she is wearing some unique outfits which are real “cults” of the time, such as the bright red raincoat!
Again, all Stanley’s dolls are stereotypes of the prevailing fashion of that period: a period of transition, switching from color blocking and tie die skirts paired with knee-high boots of the '60s (nynphet super model style icon Twiggy) to silent colors and long skirts, with wide sleeves and low waist flared pants, but also to the high-waist hot pants strictly paired with wedges, mules and ankle- strap shoes.
Style Icon in those years: the blonde Texan actress Farrah Fawcett, her disheveled and bud hairstyle, became a “must” and was followed up to the 80s. The look was that of Charlie's Angels so to speak, and the hot-pants high waist worn by Fawcett helped to make it a sexy icon of pop culture. But the look of those years was that of Saturday Night Fever, starring John Travolta: for girls it was imperative to wear rayon or jersey wrap dress, launched in those years by fashion designer Diane Von Furstenberg. Even today, they are a true must-have for all fashionistas.
Poi Shining, un vero cult, il film è tratto dal romanzo di Stephen King del 1977 e anche se stento a crederci, è stato nominato a due Razzie Awards nel 1981:
Nomination Peggior regia a Stanley Kubrick
e Nomination Peggior attrice protagonista a Shelley Duvall.
Qui l’unico personaggio femminile è quello di Shelley Duvall che interpreta Wendy Torrance la moglie spaurita ed emaciata del protagonista Jack Nicholson, una donna ordinaria, una casalinga abitudinaria, emotivamente iper vulnerabile, infantile e pudica che per il gioco del ribaltamento dei ruoli voluto da Kubrick solo alla fine si riscatterà dimostrandosi più forte ed intelligente del previsto e mettendo in salvo se ed il piccolo Danny.
La moda interpretata da Wendy Torrance è un groviglio di stili e tendenze degli anni '80, che vedono una serie di stili e mode diversissime sovrapporsi e mischiarsi tra loro: colori audaci, stampe colorate, cuoio e borchie, stone wash jeans, blazer rigorosamente con spalline, gonne a pieghe e morbidi stivali in nappa. Ma anche, stili eccessivi, come il punk, i colori fluo, i capelli permanentati o frisè e tanto make up coloratissimo, in altre parole, total overdressed!
Icona di stile di quegli anni: Madonna con il suo stile inconfondibile e continuamente reinventato per stupire e dar scandalo, trasformando look innocenti, come una semplice skater skirt o un tutù ed un rossetto rosa, in mise ultra sexy semplicemente aggiungendo tanto trucco, mascara ed eye liner, calze a rete, top corti e stivaletti.
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Then Shining, a true cult, the film is adapted from the novel by Stephen King in 1977 and even though I can hardly believe, was nominated for two Razzie Awards 1981: Nominations Worst directed by Stanley Kubrick and Nomination Worst Actress Shelley Duvall.
Here, the only female character is that of Shelley Duvall who interprets Wendy Torrance, frightened and emaciated wife of the protagonist, Jack Nicholson; she is an ordinary woman, a hyper-emotionally vulnerable housewife, who following Kurbrick’s role reversals, in the end will prove to be stronger and intelligent by saving little Danny. Wendy Torrance’s fashion is a tangle of styles and trends of the 80s that overlap and intermingle with each other: bold colors, colorful prints, leather and studs, stone wash jeans, blazer with strictly shoulder pads, pleated skirts and soft nappa leather boots. But also, excessive styles, such as punk, fluorescent colors, perm or frisé hair or super color make up, in other words, total overdressed!
Style Icon of those years: Madonna with her unique style continually reinvented to impress and cause scandal, turning innocent looks, like a simple skater skirt or a tutu, and a pink lipstick, into ultra sexy solutions by adding so much makeup, mascara and eye liner, fishnet stockings, short tops and boots.
Infine, ultimo frame di questa carrellata, Eyes Wide Shut, l'ultimo dei capolavori di Kubrick, girato ed ambientato alla fine degli anni ’90. Qui protagonista femminile e personaggio centrale della pellicola è Alice Harford la rossa curatrice d’arte interpretata da Nicole Kidman, sposata con Bill, un medico senza alcuna qualità. Entrambi presi in ostaggio dalla trama suadente del testo psicanalitico di Arthur Schnitzler, e scrutati da Kubrick e dalla sua smania di raccontare la sessualità, la malattia e l'ibernazione dei sentimenti.
Il look di Alice è sicuramente espressione del gusto della buona borghesia di quegli anni, dell’ottimo tenore di vita che si poteva facilmente raggiungere, il look è sobrio e ricercato al tempo stesso, lei indossa sempre impeccabili tailleur, abiti e cappotti di Armani, Calvin Klein e Donna Karan, un vero must-have per quell’epoca.
Ma gli anni ’90 sono gli anni del grunge look nato a Seattle: giacche corte, top corti, jeans a vita alta e gamba larga, giacche bomber in similpelle, jeans strappati, camicie in denim, a scacchi o a righe, giacche e magliette over size, hip hop o rapper style.
Icona di stile di quegli anni: Kate Moss, l'ultima delle supermodel il suo stile di vita fuori dagli schemi e dalle regole, ed il suo look grungy furono i più copiati dalle ragazze che aspiravano ad avere il suo stesso lifestyle.
Finally, the last frame of this series, Eyes Wide Shut, Kubrick's last masterpiece, filmed and set in the late 90s. Here the female lead and central character of the film is Alice Harford the red head art curator interpreted by Nicole Kidman, who married Bill, a doctor with no qualities. They are both trapped in the persuasive psychoanalytic plot of Arthur Schnitzler, which is complicated by Kubrick’s desire to present sexuality as a disease and as inability to express feelings.
Alice’s look is definitely an expression of the bourgeois taste of those years, of the excellent life standard that could be easily achieved. The look is simple and, at the same time, sophisticated; she always wears impeccable Armani, Calvin Klein and Donna Karan suits, dresses and coats, a must-have for the time.
But the '90s were the years of grunge look born in Seattle: short jackets, short tops, high-waist jeans and loose leg, imitation leather bomber jackets, ripped jeans, denim shirts, checkered or striped, jackets and oversize T-shirts in rapper style.
Style Icon of those years: Kate Moss, the last of the supermodels with her unconventional lifestyle, and her grungy look were the most emulated by girls who desired to follow the same lifestyle.
Anche quest'anno saranno tanti gli spunti degli anni passati a tornare di moda, dai crop top alle zeppe, dagli anni 60 agli anni 90. E voi in quale stile vi rispecchiate di più e da quali revival siete pronte a farvi travolgere per questa estate?
So also this year there are so many peaks of the past years to return to fashion, from crop top to wedges, from the 60s to the 90s. And what's up to you? what style reflected you in more and which revival trend you are ready to consume for this summer?
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