Nato dalla geniale intuizione di un giovane pubblicitario appassionato di fotografia nei primi anni sessanta come calendario con donne tutte curve per gommisti, il Calendario Pirelli, oggi, è forse l'esempio più emblematico della contaminazione e fusione tra arte e fashion, con le sue numerose retrospettiva e rare edizioni battute all'asta per cifre astronomiche, è sicuramente più un'opera d'arte che un calendario tout court.
Quest'anno la presentazione dell'edizione 2014 si è fusa con il party super esclusivo organizzato a Milano negli spazi espositivi dell'Hangar Bicocca per più di 800 special guest, tutte presenti per festeggiare i cinquant'anni di The Cal...
Quest'anno la presentazione dell'edizione 2014 si è fusa con il party super esclusivo organizzato a Milano negli spazi espositivi dell'Hangar Bicocca per più di 800 special guest, tutte presenti per festeggiare i cinquant'anni di The Cal...
Nato dalla geniale intuizione di un giovane pubblicitario appassionato di fotografia nei primi anni sessanta come calendario con donne tutte curve per gommisti, il Calendario Pirelli, oggi, è forse l'esempio più emblematico della contaminazione e fusione tra arte e fashion, con le sue numerose retrospettiva e rare edizioni battute all'asta per cifre astronomiche, è sicuramente più un'opera d'arte che un calendario tout court.
Quest'anno la presentazione dell'edizione 2014 si è fusa con il party super esclusivo organizzato a Milano negli spazi espositivi dell'Hangar Bicocca per più di 800 special guest, tutte presenti per festeggiare i cinquant'anni di The Cal.
L'evento è stato celebrato con una grande esposizione di oltre 160 scatti (dal 1964 ad oggi) degli oltre 30 fotografi (da Richard Avedon a Norman Parkinson, da Herb Ritts a Patrick Demarchelier, da Hans Feurer a Peter Lindbergh, da Nick Knight a Peter Beard) che in questi 50 anni hanno firmato e interpretato il mitico Calendario Pirelli, da sempre stampato in tiratura limitata, e regalato soltanto ad importanti clienti Pirelli e alcune celebrities.
E non poteva mancare un colpo di scena, in occasione del party, al posto del Calendario 2014, Pirelli ha distribuito come Calendario celebrativo quello del 1986 realizzato da Helmut Newton, conservato nell’archivio storico della società, rimasto inedito (quell'anno uscì quello di Bert Stern) e finora mai proposto interamente. Sul motivo della mancata pubblicazione sono state fatte molte illazioni, non è certo, ma pare che il calendario di Newton per qualche motivo non piacque all'azienda di pneumatici.
Il Calendario vintage firmato da Newton è un racconto suggestivo dove il nudo esplicito è assente, si compone di 12 foto in bianco e nero e 29 immagini di backstage, che si susseguono in una sorta di film neorealistico, realizzato tra il Chianti e Montecarlo nel 1985, tra vigne, squarci bucolici, cipressi, case coloniche ed immense e minacciose ruote di camion, trattori e macchinari agricoli. Un'interessante e preziosa opera di riedizione, compiuta grazie al lavoro di ricostruzione svolto dalla Fondazione Pirelli e suggerito dalla fortunata coincidenza - il datario del 1986 è uguale a quello del 2014 - che ha consentito di rispolverare un vero cult. Tra le modelle del Calendario celebrativo 1986-2014, Susie Bick e Antonia dell’Atte, ex musa di Giorgio Armani.
Quest'anno la presentazione dell'edizione 2014 si è fusa con il party super esclusivo organizzato a Milano negli spazi espositivi dell'Hangar Bicocca per più di 800 special guest, tutte presenti per festeggiare i cinquant'anni di The Cal.
L'evento è stato celebrato con una grande esposizione di oltre 160 scatti (dal 1964 ad oggi) degli oltre 30 fotografi (da Richard Avedon a Norman Parkinson, da Herb Ritts a Patrick Demarchelier, da Hans Feurer a Peter Lindbergh, da Nick Knight a Peter Beard) che in questi 50 anni hanno firmato e interpretato il mitico Calendario Pirelli, da sempre stampato in tiratura limitata, e regalato soltanto ad importanti clienti Pirelli e alcune celebrities.
E non poteva mancare un colpo di scena, in occasione del party, al posto del Calendario 2014, Pirelli ha distribuito come Calendario celebrativo quello del 1986 realizzato da Helmut Newton, conservato nell’archivio storico della società, rimasto inedito (quell'anno uscì quello di Bert Stern) e finora mai proposto interamente. Sul motivo della mancata pubblicazione sono state fatte molte illazioni, non è certo, ma pare che il calendario di Newton per qualche motivo non piacque all'azienda di pneumatici.
Il Calendario vintage firmato da Newton è un racconto suggestivo dove il nudo esplicito è assente, si compone di 12 foto in bianco e nero e 29 immagini di backstage, che si susseguono in una sorta di film neorealistico, realizzato tra il Chianti e Montecarlo nel 1985, tra vigne, squarci bucolici, cipressi, case coloniche ed immense e minacciose ruote di camion, trattori e macchinari agricoli. Un'interessante e preziosa opera di riedizione, compiuta grazie al lavoro di ricostruzione svolto dalla Fondazione Pirelli e suggerito dalla fortunata coincidenza - il datario del 1986 è uguale a quello del 2014 - che ha consentito di rispolverare un vero cult. Tra le modelle del Calendario celebrativo 1986-2014, Susie Bick e Antonia dell’Atte, ex musa di Giorgio Armani.
Ma i festeggiamenti per il Calendario Pirelli 2014 erano già iniziati lo scorso giugno: location New York, una rosa delle modelle maggiormente rappresentative dell’identità visiva della storia più recente del Calendario, come Alessandra Ambrosio, Helena Christensen, Isabeli Fontana, Miranda Kerr, Karolina Kurkova e Alek Wek, tutte immortalate da due fotografi protagonisti della storia di The Cal, Peter Lindbergh (che ha firmato il Pirelli nel 1996 e nel 2002) e Patrick Demarchelier (autore delle edizioni 2005 e 2008).
Born from the intuition of a young advertiser passionate about photography in the early sixties as a calendar with curvy women for tire sellers, the Pirelli Calendar, today, is perhaps the most emblematic example of the contamination and fusion between art and fashion, with its many retrospective and rare editions auctioned for astronomical amounts, it is definitely more a work of art than a real calendar.
This year the presentation of the 2014 issue has merged with the super exclusive party organized in a huge exhibition in Milan at the Bicocca Hangar for more than 800 special guests, all appeared to celebrate the fiftieth anniversary of the Cal.
Born from the intuition of a young advertiser passionate about photography in the early sixties as a calendar with curvy women for tire sellers, the Pirelli Calendar, today, is perhaps the most emblematic example of the contamination and fusion between art and fashion, with its many retrospective and rare editions auctioned for astronomical amounts, it is definitely more a work of art than a real calendar.
This year the presentation of the 2014 issue has merged with the super exclusive party organized in a huge exhibition in Milan at the Bicocca Hangar for more than 800 special guests, all appeared to celebrate the fiftieth anniversary of the Cal. The event was celebrated with a major exhibition of over 160 shots (from 1964 to the present) of more than 30 photographers (Richard Avedon, Norman Parkinson, Herb Ritts, Patrick Demarchelier, Peter Lindbergh by Hans Feurer, by Nick Knight Peter Beard) that in these 50 years have signed and starring the legendary Pirelli Calendar, that has always been printed in a limited edition, and only given to important Pirelli customers and some celebrities.
And could not miss a stroke of the scene, at the party, instead of Calendar 2014, Pirelli celebratory released as celebratory calendar, one of 1986 made by Helmut Newton, preserved in the company's historical archive, which was never published (that year came out a Cal by Bert Stern) and have never been proposed entirely. On the plea for the non publication were made many speculations, it is not certain, but it seems that the work of Newton for some reason did not like to the company of tires.
The vintage calendar signed by Newton is a charming tale where explicit nudity is absent, consists of 12 black and white photos and 29 images of backstage, which follow each other in a sort of neo-realistic films, made between Chianti and Monte Carlo in 1985, between grape vines, bucolic passages, cypress trees, houses and huge and menacing wheels of trucks, tractors and agricultural machinery. An interesting and valuable re-release operation, accomplished through the work of reconstruction carried out by Pirelli Foundation and suggested by the fortunate coincidence that the calendar of 1986 is equal to that of 2014, which made it possible to revive a true cult. Among the models of the 1986-2014 celebratory Calendar, Susie Bick and Antonia dell'Atte, former muse of Giorgio Armani.
But the celebrations for the Pirelli Calendar 2014 had already started this past June: New York location, a rose of the most representative models of the visual identity of the more recent history of the calendar, such as Alessandra Ambrosio, Helena Christensen, Isabeli Fontana, Miranda Kerr, Karolina Kurkova and Alek Wek, all captured by two photographers main characters in the history of the Cal, Peter Lindbergh (who signed the Pirelli in 1996 and 2002) and Patrick Demarchelier (author of the 2005 and 2008 editions).
This year the presentation of the 2014 issue has merged with the super exclusive party organized in a huge exhibition in Milan at the Bicocca Hangar for more than 800 special guests, all appeared to celebrate the fiftieth anniversary of the Cal.
Born from the intuition of a young advertiser passionate about photography in the early sixties as a calendar with curvy women for tire sellers, the Pirelli Calendar, today, is perhaps the most emblematic example of the contamination and fusion between art and fashion, with its many retrospective and rare editions auctioned for astronomical amounts, it is definitely more a work of art than a real calendar.
This year the presentation of the 2014 issue has merged with the super exclusive party organized in a huge exhibition in Milan at the Bicocca Hangar for more than 800 special guests, all appeared to celebrate the fiftieth anniversary of the Cal. The event was celebrated with a major exhibition of over 160 shots (from 1964 to the present) of more than 30 photographers (Richard Avedon, Norman Parkinson, Herb Ritts, Patrick Demarchelier, Peter Lindbergh by Hans Feurer, by Nick Knight Peter Beard) that in these 50 years have signed and starring the legendary Pirelli Calendar, that has always been printed in a limited edition, and only given to important Pirelli customers and some celebrities.
And could not miss a stroke of the scene, at the party, instead of Calendar 2014, Pirelli celebratory released as celebratory calendar, one of 1986 made by Helmut Newton, preserved in the company's historical archive, which was never published (that year came out a Cal by Bert Stern) and have never been proposed entirely. On the plea for the non publication were made many speculations, it is not certain, but it seems that the work of Newton for some reason did not like to the company of tires.
The vintage calendar signed by Newton is a charming tale where explicit nudity is absent, consists of 12 black and white photos and 29 images of backstage, which follow each other in a sort of neo-realistic films, made between Chianti and Monte Carlo in 1985, between grape vines, bucolic passages, cypress trees, houses and huge and menacing wheels of trucks, tractors and agricultural machinery. An interesting and valuable re-release operation, accomplished through the work of reconstruction carried out by Pirelli Foundation and suggested by the fortunate coincidence that the calendar of 1986 is equal to that of 2014, which made it possible to revive a true cult. Among the models of the 1986-2014 celebratory Calendar, Susie Bick and Antonia dell'Atte, former muse of Giorgio Armani.
But the celebrations for the Pirelli Calendar 2014 had already started this past June: New York location, a rose of the most representative models of the visual identity of the more recent history of the calendar, such as Alessandra Ambrosio, Helena Christensen, Isabeli Fontana, Miranda Kerr, Karolina Kurkova and Alek Wek, all captured by two photographers main characters in the history of the Cal, Peter Lindbergh (who signed the Pirelli in 1996 and 2002) and Patrick Demarchelier (author of the 2005 and 2008 editions).
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